Manifesto della musica essenziale
La musica è una conchiglia che non smette mai, nella sua infinita spirale, di portare in nuovi spazi, sempre più sottili. La riduzione degli elementi comporta un aumento del potenziale espressivo di ogni singolo strumento usato, primo fra tutti, la voce. L’opera si compie in un tempo ristretto e senza elaborazioni, vi è una riduzione complessiva di mezzi, di tempo e di spazio che costringe il musicista ad uno sforzo di massima elevazione dei sensi e la ricerca delle più recondite potenzialità del suono. Un’operazione di spoliazione, arte povera musicale, che mostra la sua nuda struttura sorretta dalla forza dell’idea e dal potere evocativo primordiale. La tecnologia non è esclusa, così come nella scultura l’uso delle punte elettriche ha sostituito il martello. In ogni componimento c’è sempre qualcosa da togliere.
1) Su – o – no. Elevazione o silenzio. La musica è e crea uno spazio sacro. Porta ad un risveglio interiore e dei sensi (su), altrimenti è preferibile il silenzio o semplicemente il suono in cui viviamo (no).
2) La voce come strumento primario. La voce umana è la migliore strumentazione di cui disponiamo.
3) Unire cultura e natura. Far coesistere le forme elaborate dalle varie tradizioni con l’ascolto diretto della natura e dell’ambiente.
4) Ottenere micro variazioni tonali. Semplificazione non è impoverimento, bensì valorizzazione dei suoni e del canto attraverso una modulazione fine e preziosa.
5) Sensazione di ascoltare da diversi punti e distanze lo stesso suono. Inserire il movimento nel suono, far cantare lo spazio.
6) Rapporto con l’assoluto. Il punto di fuga della musica e del canto è all’infinito.
7) Musica “sulle cime” e non “sotto fondo”. La musica è fatta per stare in alto, essere protagonista, esperienza totalizzante in un tempo determinato.
8) Azione e non decorazione. Gesto determinato e non orpello.
9) Azione e non ripetizione. Gesto unico e non reiterato.
10) Nemizzazione, ovvero, purificazione musicale. Di ogni brano, originale o reinterpretato, mettere in atto un filtro sottile che faccia passare solo la musica.
Questo progetto di elaborazione può essere attuato su tutte le forme d’arte permettendo una maggiore identificazione e chiarezza nei mezzi espressivi. Invito gli esponenti delle varie discipline ad applicare questo procedimento e a portare il loro contributo.